La collezione del Museo
La collezione degli oggetti qui esposti testimonia la peculiarità della storia della scuola trentina e del territorio dove è nata. Sono stati raccolti nel periodo in cui molte scuole venivano ristrutturate e gran parte del materiale scolastico presente negli edifici veniva buttato via. In seguito, cambiando la mentalità e aumentando la consapevolezza, questo processo si è arrestato e le donazioni sono venute dai privati ; molti, fra i materiali esposti, appartengono al Sign. Luciano Dellai, famoso collezionista del perginese e membro attivo di tante iniziative culturali.
Attraverso l'osservazione degli oggetti possiamo risalire alle condizioni di vita della gente comune, alle ideologie, ai movimenti politici e ai vari tipi di governi che hanno caratterizzato gli ultimi 250 anni della nostra storia.
La visita al museo prende avvio nella parte dove sono conservati i documenti più antichi, quelli che testimoniano la nascita della scuola popolare obbligatoria, nel 1774, sotto il Regno di Maria Teresa d’Austria. Questa sezione è molto importante per conoscere le origini della nostra scuola che, per più di cento anni fu scuola austriaca ( esclusi naturalmente il periodo bavaro e quello napoleonico).
La sua ferrea organizzazione, nonché la presenza di menti illuminate ne determinarono lo sviluppo sul territorio e l’impostazione metodologica, alla quale si può ben risalire attraverso l’analisi dell’Allgemeine Schulordnung, del Regolamento, dei libri e del materiale didattico, degli attestati di lode, delle pagelle, del libro delle conferenze scolastiche ecc., tutti documenti. presenti nel Museo.
La storia continua con la guerra, l’arrivo dell’esercito italiano e il cambio di nazionalità, la povertà e il fascismo . Il tutto è testimoniato da un apparato fotografico ricco e interessante che riguarda gli scolari, gli insegnanti, gli edifici scolastici, le cerimonie ecc. nonché dal mutarsi dei materiali scolastici fortemente influenzati dalla nuova ideologia. Ancora funzionante la radio per le scuole fornita dal regime a tutte le scuole elementari.
Col dopoguerra, terminata la ricostruzione, ha inizio la fase tecnologica con l’introduzione nelle segreterie delle scuole delle macchine da scrivere. Libri di lettura e sussidiari, materiale scolastico, registri, pagelle dagli anni 50 in poi e testimonianze dirette del modo di fare scuola, raccolte dagli insegnanti dell’epoca, sono presenti nella collezione per raccontare una scuola più vicina a noi ma, per tanti aspetti, molto diversa da quella dei giorni nostri.
All’interno del Museo è ricostruita una aula dell’inizio del 900 . Alcune sezioni dello spazio espositivo sono dedicate all’ insegnamento delle discipline come l’italiano, la matematica, le scienze.
Mostre
Il museo ha organizzato nel corso degli anni parecchi eventi fra i quali ricordiamo la mostra delle scolaresche dalla fine dell’800 ai giorni nostri a cura del fotografo Antonio Sartori, la mostra sui tabelloni didattici della maestra Antonietta Paoli, la mostra sui codici miniati a cura della prof. Marta Scalfo, la mostra sugli edifici sedi di scuole sempre di Antonio Sartori, una mostra sugli edifici di Pergine interpretati dagli scolari della scuola media e diventati poi una guida turistica e infine la mostra sui fiori testimoniata da cartelloni didattici, manifesti, antichi erbari e quella sui libri di letteratura per l’infanzia, entrambe a cura di Luciano Dellai.