La storia

lettera a

La scuola in Trentino

1545-1563

Il Concilio di Trento decreta l'obbligo per i parroci di istruire i fanciulli nella dottrina cristiana; questo obbligo in molti casi porta alla fondazione di scuole popolari dove i parroci, oltre al catechismo, insegnano a leggere, scrivere e a far di conto. Le prime notizie sulla scuola popolare nel Trentino si trovano negli Atti visitali (relazioni redatte dai vescovi nelle visite pastorali). La scuola popolare non riceve finanziamenti dal Comune ed è sovvenzionata da donazioni, legati e offerte di persone private. Dalla metà XIII secolo a Trento e dal XVI secolo in alcune località del Trentino sono attivate delle scuole private denominate "scuole di grammatica", della durata di 3, 4 o 5 anni; in esse si insegnano grammatica latina, composizione latina e letteratura classica.

1774

L'imperatrice Maria Teresa d'Austria istituisce le Scuole Normali; tale legge obbliga i Comuni a provvedere ai locali, all'assunzione dei maestri e al finanziamento delle scuole comunali.

La scuola è obbligatoria per maschi e femmine dai 6 ai 12 anni. Il nome Scuola Normale deriva dal fatto che è della "norma", cioè della legge; sono poi chiamate scuole popolari, cioè di tutta la popolazione. Dal 1774 anche nel Principato vescovile di Trento, per ordine del vescovo Pietro Virgilio Thun, vengono introdotte le scuole normali sul modello di quelle teresiane. La legge del 1774 prevede anche l'apertura di scuole per preparare i maestri e le maestre.

1803-1806

Durante il governo austriaco, dopo la soppressione del principato vescovile (1802), viene modificata l'organizzazione delle scuole popolari con l'emanazione del Regolamento del 1805.

1806-1810

Il governo bavarese emana nuove direttive sulla scuola riguardanti le materie di insegnamento, le discipline, l'assunzione e il salario dei maestri.

1810-1813

Durante il francese Regno italico sono emanate delle disposizioni relative alla pubblica istruzione, ma la breve durata di tale governo rende impossibile l'applicazione di tale normativa.

1815 - 1848 

Rimane valido il Regolamento scolastico del 1805. Le scuole popolari sono a carico dei Comuni, tutti molto poveri, che si curano poco dell'edilizia e dell'arredamento e pagano in arretrato gli stipendi dei maestri. Ai maestri manca uno stato giuridico-economico e quindi la loro posizione nei confronti dei Comuni è debole. Anche la loro preparazione è inadeguata. Molti Comuni speculano sull'opera gratuita o semi gratuita di sacerdoti maestri. Lentamente si istituiscono le scuole femminili.

1848 - 1869 

Per la scuola è un periodo molto importante perché viene promulgata, nel 1869, la legge fondamentale dell’Impero che rimane la legge base della scuola fino al 1928; viene istituito il Ministero dell’istruzione, poi abolito nel 1860 per essere nuovamente ripristinato nel 1867. Nel 1850-51 entrano in vigore le compilazioni obbligatorie da parte degli insegnanti dei Programmi o Annuari.

1869-1892 

Lo stato dà alla scuola una legislazione liberale e viene dato ai maestri uno stato giuridico.

L'obbligo scolastico viene portato a 14 anni dalla legge del 1869, che istituisce le "scuole civiche": alla classe quinta si aggiungono la sesta, la settima e l'ottava per gli alunni che non proseguono gli studi superiori. Sono previste facilitazioni alla frequentazione negli ultimi due anni dell'obbligo, considerato anche il malcontento dei contadini di tutto l'impero perchè molti ragazzi servono per il lavoro nei campi. L'obbligo dei 14 anni diventa un fatto abbastanza rispettato, anche perchè da più parti si sente l'esigenza di una maggiore istruzione.La scuola è sempre a carico dei Comuni, nella maggior parte dei casi poveri e restii a spendere denaro per la scuola.

1892 - 1915 

E’ il periodo “più fortunato” per la scuola: viene regolata dalla Legge del 1892; vengono istituite le scuole magistrali per la preparazione dei maestri; le migliori condizioni finanziarie di molti Comuni favoriscono gli interventi agli edifici e all'arredamento scolastico. La legge del 1892 prevede, per le maestre, il licenziamento in caso di matrimonio e rimane in vigore fino al 1918.

1914 - 1918 

Sono gli anni della prima guerra mondiale e molte scuole vengono chiuse; numerosi paesi e località del Trentino sono evacuati; molti maestri sono richiamati alle armi e altri, ritenuti irredentisti e quindi pericolosi per lo stato austriaco, vengono internati o imprigionati. La frequenza è quindi irregolare. Nei territori occupati dall'esercito italiano, alla fine dell'anno scolastico 1916, viene esteso il Regolamento scolastico del Regno d'Italia del 1905. Le disposizione austriache sulla scuola rimangono in atto fino al 14 novembre 1918, ma alla fine dello stesso mese giungono le prime indicazioni per la nuova organizzazione della scuola secondo la legislazione del Regno d'Italia.

4 novembre 1918

Il Trentino entra a far parte del Regno d'Italia; c’è la necessità di riorganizzare la scuola e di sistemare gli edifici scolastici requisiti in tempo di guerra. Nel primo dopoguerra la scuola popolare trentina conserva tuttavia gli orari, il calendario e l’organizzazione di quella austriaca. Solo nel 1923, con la riforma Gentile, la scuola elementare trentina si adegua a quella italiana. 

1943-1945

Vengono bombardate le città di Trento e Bolzano (settembre ’43); armistizio tra il governo italiano e gli Alleati (8 settembre 1943); i Tedeschi occupano l’Italia settentrionale e quindi anche il Trentino; si forma l’Operanzazionszone Alpenvorland, cioè la zona di operarazione delle Prealpi: la scuola popolare trentina continua comunque “quasi normalmente”.

Novembre 1943

Su proposta di Giovanni Gozzer nascono i Centri scolastici di vallata (Valsugana, Val di Fiemme, Val di Non, Giudicarie), che si affiancano alle scuole elementari, per assicurare una regolarità nell’istruzione medio-superiore. Nascono anche i Centri di assistenza scolastica per preparare gli studenti agli esami.

2006

Viene emanata la legge provinciale n. 5, testo unico per la scuola trentina. Con i successivi regolamenti vengono introdotte disposizioni su valutazione, piani di studio di istituto, …

(Le notizie sono tratte da:

Enrico Leonardi, La scuola elementare trentina, Trento 1959.

Padre Salvatore Piatti, Pergine fra storia e cronaca, Pergine 2003, pp. 667-811)

lettera d

La scuola in Italia

1859

Nel Regno di Sardegna  viene promulgata la legge Casati che sancisce la nascita della scuola nazionale.  Essa prevede tre livelli di istruzione:

- uno elementare, che dura 4 anni ed è diviso in due cicli

- uno secondario, di 8 anni per il liceo e il ginnasio e di 6 per i tecnici

- uno superiore, cioè l'università.

1861 

Con l'unificazione e la nascita del Regno d'Italia, la legge Casati venne estesa a tutto il Regno.

1877

Viene emanata la Legge Coppino: rende obbligatoria la frequenza alla scuola elementare per tutti i bambini dai 6 ai 9 anni, prevedendo sanzioni pecuniarie per chi evade l’obbligo scolastico. Nonostante questo, l'istruzione, e quindi le scuole, si diffondono in Italia molto lentamente: mancano edifici, banchi, arredamento vario; i maestri sono pochi e la loro preparazione inadeguata; molti non frequentano perchè le famiglie hanno bisogno di loro per il lavoro dei campi; le bambine frequentano meno dei maschi.

1904

La Legge Orlando eleva l’obbligo scolastico fino all’età di 11 anni con l’istituzione delle classi V e VI. 

1922-43

Periodo fascista: controllo politico sulla scuola e sugli insegnanti da parte del governo.

1923-1924

Riforma del ministro Giovanni Gentile che interessa tutti i gradi della scuola: l'obbligo scolastico termina con la quinta elementare; si accede alla scuola superiore, liceo o istituto ad indirizzo tecnico, dopo aver frequentato la scuola media, che non è comunque obbligatoria. Chi non è in grado di seguire un impegnativo e costoso corso di studi superiore, può iscriversi alla scuola professionale.

1 ottobre 1924

Entra in vigore l’ordinamento sulla scuola di Giovanni Gentile.

1928-30

Soppressione di tutte le organizzazioni giovanili non fasciste e istituzione dell’Opera Nazionale Balilla (O.N.B.).

1929

Viene imposto il libro unico di stato. 

1932

Istituzione del “sabato fascista”, cioè di un giorno di vacanza dedicato alle manifestazioni sportive e ai saggi ginnici. 

1936

Il ministro della Pubblica istruzione introduce come materia di studio la cultura fascista. 

1937

Nasce la “Gioventù italiana del Littorio” che congloba tutte le associazioni fasciste esistenti per i ragazzi e i giovani dai 6 ai 21. 

1939

Il ministro Bottai riforma il sistema scolastico secondo l’ordinamento fascista con la “carta della scuola”, rimasto in gran parte irrealizzato per lo scoppio della seconda guerra mondiale. 

25 luglio 1943

Caduta del fascismo e governo Badoglio. 

1945

Entrano in vigore i Nuovi Programmi compilati dall'Amministrazione Alleata di controllo che sostituiscono quelli dell' epoca fascista.

1955 

Nuovi programmi della scuola elementare.

1962

Viene istituita la scuola media obbligatoria.

1979

Nuovi Programmi della scuola media.

1985

Nuovi Programmi della scuola elementare.

2003

La riforma Moratti introduce importanti novità: la scuola elementare diventa scuola primaria di I grado e si abolisce l'esame di quinta elementare.

2010

Riforma Gelmini: è previsto il ritorno del maestro unico, per quanti lo richiedano, a partire dalle classi prime dell'anno scolastico 2009/2010.

2012

Escono le Indicazioni nazionali per il curricolo di scuola dell’infanzia e primo ciclo.

lettera u

La scuola a Pergine

Sec. XVI

Scuola privata di grammatica a Pergine: di “Lettere” (1540); di "Lettere d'humanità" (1548); di "Lettere di grammatica" (1552); di "Grammatica" (1572); di "Grammatica e conti" (1576).

1580

Il maestro Orazio Leporini apre una "scuola comunale": si tratta di una scuola privata parzialmente sovvenzionata dall'amministrazione comunale.

Sec. XVII

Scuola privata maschile: a Viarago (1662), Tenna (1672), S. Orsola (1684) e la scuola privata di “Grammatica” a Pergine (1692).

1665

Dei sacerdoti tenevano lezione nella "casa della magnifica comunità" e il loro stipendio era pagato dalla Comunità e dall'Ospedale di S.Spirito; si fecero fare tavole e banchi.

Sec. XVIII 

Scuola privata maschile: a Madrano e Canzolino (1715), a Mala (1751), a Nogarè (1786), a Pergine (tenuta da don Gaetano Todeschini nel 1785 e da don Domenico Zampedri di Mala nel 1786).

Scuola privata femminile a Viarago nel 1799.

4 settembre 1774

Maria Teresa d'Austria istituisce le Scuole Normali obbligatorie dai 6 ai 12 anni.

1788

Il Principe Vescovo obbligò la Comunità di Pergine a istituire la scuola prevista dal Regolamento teresiano del 1774; frequentano solo i maschi, dai 6 ai 12 anni; le lezioni si tengono in locali affittati dalla Comunità (casa di Domenico Leporini, in via 3 Novembre, allora via delle Scuole: due stanze e una cucina). All'inizio i maestri erano due frati del convento di S. Francesco.

1789-1809

La scuola popolare o normale è tenuta da due maestri, due frati minori.

1792

Il sindaco Antonio Grandi propone l'acquisto di "casa Valentini ora Vicentini" per adibirla a edificio scolastico. La proposta non viene accettata.

1803-1805

Sono in vigore a Pergine le leggi scolastiche austriache, dopo la soppressione del principato vescovile di Trento (1802)

1809 

A Pergine entrano in vigore le leggi bavaresi sulla scuola.

15 gennaio 1809

Omelia in difesa delle leggi bavaresi sulla scuola dell’arciprete don Francesco Tecini, strenuo promotore della scolarizzazione nel perginese. 

1810-1813

A Pergine sono in vigore le leggi sulla scuola del regno italico di Napoleone.

1812

A Pergine ci sono 2 classi con 2 maestri e con 150 alunni; la scuola ha 3 stanze; per essere ammesso a frequentare era necessario essere nella fascia d'età di 6 -12 anni e presentare l'attestato di aver avuto il vaiolo o di aver fatto il vaccino corrispondente.

1814-1918

A Pergine sono in vigore le leggi austriache sulla scuola.

11 novembre 1814

Istituzione della scuola normale femminile a Pergine, in casa del dottor Gaspare Paoli (in un "camerone”); le due maestre sono Margherita Grillo e Camilla Mottesi.

1800-1892

Sono istituite scuole anche nei paesi più piccoli del Perginese con un contratto tra il curatore d'anime e l'assemblea dei capifamiglia: a Roncogno, Castagnè, Costasavina, Frassilongo, Serso.

1817

Il sindaco Antonio Gasperini propone l'acquisto della chiesetta di S. Carlo per adattarla a edificio scolastico.

1819

Medesima richiesta del nuovo sindaco Carlo Chimelli.

1822

A Pergine prima intenzione/progetto per la costruzione dell'edificio per le scuole normali, con una previsione di spesa di 4.000 fiorini. Il progetto non ha corso.

1836-1837

Esiste a tale data un elenco di tutte le scuole dei paesi del perginese.

1837

Le scuole normali di Pergine sono "a pigione", cioè in affitto presso privati. 

1839

Acquisto della casa della nobile famiglia dei Cerri per usarla come edificio scolastico; costo 5.500 fiorini. A partire dagli anni Venti, il Comune ha preso in affitto dei locali di casa Cerra per le scuole popolari.

1841

Indicazioni dell'ingegnere circolare (Circolo distrettuale) per le migliorie da apportare all'edificio Cerra: costruzione dei gabinetti, posizionamento delle stufe, locali comuni.

1870

A Pergine 4 classi maschili e 4 classi femminili più due scuole normali a Zivignago.

1874-1875

Sopraelevazione di casa Cerra (scartata l’ipotesi di acquisto di un prato vucino ai Canopi, nel 1873, per erigere il nuovo edificio scolastico). L'edificio Cerra ospita tutte le scuole popolari; in seguito, quando gli scolari e le scolare aumentano, si devono cercare altre aule in case private.

1900

Orario della Scuole Popolari a Pergine: mattino 8 – 11, pomeriggio 14 – 16.

L'intervallo può essere di 12 minuti, massimo; ai ragazzi non è consentito portare a scuola giochi o cibo (quest'ultimo solo per ragioni di salute).

Organo importante è la “Conferenza dei maestri”, composta dal maestro dirigente, dai maestri, dalle maestre e dai catechisti.

1914-1918

Andamento irregolare della scuola a Pergine e nel Perginese, poiché l’edificio scolastico di Pergine viene requisito, per l'assenza dei maestri (chi sotto le armi, chi internato, chi profugo...), per la difficoltà di trovare i locali, per la frequenza irregolare degli alunni, soprattutto i più grandi, impegnati nei lavori dei campi.

3 novembre 1918

I soldati italiani entrano in Pergine. Ordine di riaprire la scuola da parte del Comandante del V Corpo d'Armata. Sono necessari interventi di disinfezione e di pulizia della scuola, usata come ospedale di guerra. Vengono ordinati anche i nuovi libri di testo.

2 dicembre 1918

Inizio del nuovo anno scolastico, con l'80% degli scolari, 4 maestri e 3 maestre; mancano 3 maestri. Nell'edificio scolastico mancano le lavagne, la luce elettrica, lo spazio nelle aule.

Per il periodo successivo si rimanda al pannello “La scuola in Italia”

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Le notizie sulla scuola di Pergine sono tratte da

Jole Piva, Canale nella storia, Pergine 1998, pp. 454 – 492.

Padre Salvatore Piatti, Pergine fra storia e cronaca, Pergine 2003, pp. 667-811.


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Pergine Valsugana (Trento)
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